L’Aloe Barbadensis fornisce due materie prime che vengono utilizzate in maniera diversa:
- Il liquido che esce spontaneamente quando si taglia la foglia. Questo liquido giallastro di secca e contiene dal 15 al 40% di aloina tossica. Viene utilizzato per la produzione di prodotti farmaceutici ed ha un’azione lassativa. Un sovradosaggio può causare seri effetti collaterali: dislocazione degli elettroliti, danni a reni e fegato, sanguinamenti intestinali. La World Health Organisation (WHO), il Comitee on Herbal Medicinal Products (HMPC) e l’istituto tedesco per il calcolo del rischio definiscono questo liquido succo oppure succo secco.
- Il gel incolore presente all’interno della foglia viene utilizzato per gli alimenti. Si può bere ed è un integratore alimentare molto apprezzato. Quando le organizzazioni sopra citate WHO, HMPC e BfR, ma anche qualche produttore, parlano di Aloe Vera gel, lo definiscono succo, generando confusione.
Nel gel è contenuta una percentuale di aloina irrisoria. Solo poche aziende possono però legalmente definire i loro Aloe Vera drinking gel “privi di aloina” e sono grazie a rigide regole dalla coltivazione alla lavorazione ciò può essere garantito.